Se avessi dovuto scrivere un articolo ieri sera, a caldo, probabilmente l’ottimismo avrebbe lasciato posto alla delusione per i tre punti persi.
A distanza di una notte quasi insonne non si può non prendere quanto di positivo si è visto per un tempo e mezzo, ovvero tutto.
È stato un Lecce sorprendente, contro una squadra attrezzata, che ha fatto tutto bene, mantenuto la distanza tra i reparti, giocato palla a terra, sempre alto, sempre corto. Insomma difficile trovare un difetto ad una squadra che si è presentata nuova per nove undicesimi.
Certo, poi c’è stato il patatrac: il calo fisico e alcune scelte probabilmente errate di Liverani (che però non dimentichiamo è colui che li ha messi in campo nel primo tempo) hanno permesso agli uomini di Bucchi di alzare il baricentro e di pareggiare una partita già persa.
In questo senso la disamina di Bucchi che dimentica di dare i meriti agli avversari ( che ci starebbero tutti, non per bon ton ma perché meritati) è quanto meno fantasiosa. Credere che il dominio del Lecce visto per gran parte della partita sia solo una commistione tra pessima gestione della partita dei campani e fortuna dei salentini è solo presunzione.
Nessuna presunzione invece da parte nostra che siamo soddisfatti per quanto visto, ma non facciamo voli pindarici, consci che bisognerà tenere sempre l’attenzione alta e arriveranno le soddisfazioni, stavolta senza il peso di dover primeggiare sempre.
Ma bisogna essere onesti fino in fondo e nel complesso della partita qualche criticità è emersa, i già citati errori di Liverani in corsa e la difficoltà dei difensori centrali sulle palle alte su tutti. Ma nulla che possa inficiare un buon campionato dei giallorossi.
Facendo un bilancio, quindi, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Forse è solo un bicchiere più grande di quanto non sia strettamente necessario.